Intersezione nelle 3 dimensioni

Il metodo

Ricordo con molto piacere la discussione con l’amico matematico Beppe Pea (fratello del già citato Sergio Pea, pure matematico) un sera in pizzeria. All’epoca avevo già realizzato le mie “Colonne del Pensiero” e mi tormentava il pensiero di aver sempre tagliato i miei cubi e parallelepipedi secondo due sole direzioni dello spazio. La terza era un tabù assoluto. Intoccabile. L’idea che mi stuzzicava era quella di riuscire, ad esempio” a tagliare un cubetto di legno con la tecnica delle suddette colonne del pensiero però da tutte e tre le direzioni delle spazio, che, fino a prova contraria (se trascuriamo per un momento la straordinaria realtà dello spazio-tempo Einsteiniano!) sono X, Y, e Z, in modo che all’interno si vedesse una sfera.

Discutemmo a lungo sulla fattibilità delle tre operazioni di tagli successive e ricordo bene che concludemmo che operando il terzo taglio si sarebbe inesorabilmente distrutto il lavoro già fatto.

Dopo poco tempo riuscii e realizzare una colonna del pensiero tagliata nelle tre direzioni spaziali però arrivando alla conclusione (risultata molto provvisoria alla prova dei successivi sviluppi che vedremo) che la cosa era fattibile a condizione che il disegno riportato sulle tre facce del cubo o del parallelepipedo non fosse un disegno chiuso  e che ,comunque, toccasse sempre i quattro spigoli di ogni faccia.

In effetti se si guarda la colonna del pensiero di cui sto parlando da tutte e tre le direzioni dello spazio si “vede” sempre un forma ad X.

Sembra una mia caratteristica, come per la scultura omaggio a Freud, anche in questo caso mi ci vollero circa due anni per arrivare a capire che si poteva effettivamente tagliare un blocco in tutte e tre le direzioni dello spazio. Tra l’altro ciò coincise con una personale rivalutazione del mio “essere maschile” per cui la prima scultura di questo tipo dal titolo significativo “Totem dell’energia e della trasformazione” (o sarebbe meglio dire Phallos) rappresenta per me la conquista della “direzione  verticale” cioè di una delle caratteristiche essenziali del maschile.